Una gita non troppo lontano da casa, in Umbria e precisamente a Bastia Umbra, nel cuore dell’Italia e nel verde della natura.
La scelta della località è stata dettata dal ritrovarsi con alcuni amici che abitano in zona e con cui abbiamo visitato il Festival d’Oriente nella fiera della città, quindi ci siamo messi in marcia e via verso Bastia Umbra!
un po’ di storia
Pensare di essere in una cittadina di nuova generazione è sbagliato, siamo infatti in una località abbastanza antica, anzi risalente addirittura all’epoca romana;
questo ce lo dimostrano i numerosi residui archeologici che si possono trovare attestati all’undicesimo secolo;
a causa delle numerose paludi causate dalle inondazioni del fiume Chiascio che si trova in città, il nome della località non era Bastia Umbra ma Insula, proprio perché l’antico Lacus Umber prosciugandosi formò una piccola isoletta più alta rispetto al resto dei terreni circostanti; la definizione di Insula ci arriva dall’anno 1053 e gli abitanti erano Isolani, ma per i tre secoli successivi divenne Insula Romana o Romanesca.
Amica della vicina Assisi si alleò per la difesa contro Perugia riuscendovi per circa sette mesi, quando infine cadde venne saccheggiata e devastata dalle sue bellezze, le sue fortezze distrutte vennero prontamente ricostruite e anche il nome mutò in Bastia proprio grazie all’imponenza delle sue mura e del castello che contava diciassette torrioni, o per l’appunto bastioni.
il castello di Bastia
A metà del milletrecento il castello di Bastia era ancora nei territori di Assisi finché quest’ultimo non decise di costruire nell’Isola quanto sarebbe stato utile per le varie difese;
decidendone anche uno stemma che avrebbe dovuto basarsi sull’economia locale, ossia un vomere a testimonianza della prospera agricoltura locale;
dopo quasi un secolo, il castello di Bastia divenne di proprietà del perugino Michelotti fino all’arrivo del capitano Braccio da Montone che la fece tornare per un breve periodo di nuovo sotto il governo di Assisi finché a porre quasi un termine giunse la famiglia Baglioni; ma l’autonomia di Bastia arrivò con il suo distacco definitivo da Assisi ed il suo Statuto nel 1614.
Bastia Umbra e la fiera
Il nome Bastia abbiamo visto che deriva dalle sue fortificazioni e dai bastioni, torrioni, del castello; ma il nome definitivo di Bastia Umbra è più recente ed arriva per essere riconosciuta da altre località con nome simile ma in altre regioni italiane, esattamente nel 1926.
La fiera, anzi il centro fieristico regionale, viene inaugurato nel 1978 e proprio quest’anno ne ricorre il quarantesimo anno di età; dedicato all’onorevole Maschiella che fu sindaco della città e dove spesso si tengono varie convention importanti oltre ad altre varie manifestazioni.
Lo scorso mese di ottobre infatti si è tenuto un festival dedicato al mondo orientale che ho visitato con piacere insieme ad alcuni FanS.
le chiese
La fiera di Bastia Umbra sì, ma girando per la città si possono vedere anche altre numerose opere e numerose chiese, tra cui la parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo in Piazza Mazzini, costruita nel settembre del 1962 dove anticamente erano due chiese dedicate a Sant’Antonio Abate e alla Buona Morte, dove all’interno trovano posto due statue lignee della Madonna e del santo omonimo; naturalmente questa non è l’unica in città ma troviamo anche la collegiata di Santa Croce costruita insieme al convento di frati minori e inizialmente chiesa parrocchiale.
la Rocca Baglionesca,
Si tratta di un edificio fortificato con speroni di base e con poche aperture, per sicurezza ovviamente, e i famosi diciassette bastioni o torrioni che divenne la sede della famiglia Baglioni;
le sue funzioni di difesa e fortezza militare cessarono quando all’inizio del milleseicento divenne un monastero benedettino femminile.
Nella rocca troviamo la chiesa di Sant’Anna alla cui realizzazione contribuì la contessa Baldeschi di origini perugine, dove vengono conservate due tele del Provvidoni e di Appiani.
Porta sant’Angelo,
Se a Bastia Umbra possiamo trovare cinque porte per entrare nel centro storico, questa è quella che si conserva meglio delle altre e dove ancora sono visibile le fenditure che venivano usate da alloggio per i meccanismi del ponte levatoio; naturalmente se era presente un ponte levatoio, vi era anche un fossato e questo infatti era alimentato dal limitrofo fiume Chiascio.
Negli anni a seguire, il fossato fu riempito e il ponte venne demolito per costruire la strada che si percorre per entrare in città.
Colomba Antonietti
Situato in Piazza Cavour troviamo un monumento dedicato a una eroina del Risorgimento, nativa di Bastia Umbra rimase uccisa a Roma nel 1849 combattendo presso Porta San Pancrazio in difesa della Repubblica Romana; quest’opera attuale venne eretta nel 1964 sostituendo in parte la precedente del 1910.
e il fiume Chiascio
Il fiume di Bastia Umbra, Chiascio o anche Chiagio è un affluente del fiume Tevere che arriva in città partendo dai monti di Gubbio e degli Appennini;
questo è un fiume importante per le sue citazioni dantesche, lo troviamo infatti nel Canto XI del Paradiso quando viene descritta Assisi e la zona circostante:
“Intra Tupino e l’acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo” … infatti la citazione “l’acqua che discende dal colle eletto” altri non è che il fiume Chiascio.
E allora, se non siete troppo lontani recatevi a Bastia Umbra e troverete una cittadina simpatica con un bel centro storico da visitare e persone gentili.
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