Passeggiando in Italia, spesso ci si imbatte in paesi medievali, anche se può sembrare irreale a volte è più facile che trovare una metropoli e, sinceramente direi che la cosa è meravigliosa.
Qui siamo nel Lazio ed a pochi chilometri da Roma, ci troviamo esattamente a Calcata ed ora andiamo a visitarla.
un po’ di storia
Chiuso dalle mura del castello, Calcata vede le sue origini antiche risalire al 700 dopo Cristo, o almeno così è stato rilevato e documentato nelle carte ufficiali;
si trattava all’epoca di un territorio agricolo che serviva a rifornire di cibo l’antica Roma, insomma uno dei terreni con fattorie creati da Adriano, ma la sua storia non si conclude certo così.
Da allora vari “padroni” si sono avvicendati a Calcata, infatti sembra che intorno alla fine del 1180 questi luoghi vennero ceduti ai Sinibaldi che a loro volta cedettero agli Anguillara;
ma a causa del castello in via di disfacimento gli abitanti si trasferirono in una località limitrofa finché nel 1200, circa, si decidono alla sistemazione del paese stesso.
un paese di tufo
Calcata nasce e viene creata su una roccia, una roccia che il tempo sta lentamente sgretolando ed esattamente sopra ad uno scoglio di pietra vulcanica in mezzo alla valle del Treja, dove si formano anche delle cascate, belle da visitare; il Treja è un fiume che scorre nella provincia di Viterbo e di Roma; poiché costruire intorno al fiume era praticamente impossibile, si pensò bene di piantare uno scoglio ed iniziare a costruir le case con il tufo stesso; alcune abitazioni risalgono al suddetto 1200 ed alcuni lastricati al 1700 fatti con grandi ciottoli di fiume sono ben visibili e calpestabili tutt’ora.
Altro paese nato sul tufo è Civita di Bagnoregio e ne abbiamo parlato qui. Qui in zona ci sono molte località carine e interessanti da visitare, un bel giretto insomma.
per pochi ma buoni
Gli abitanti di Calcata sono pochi, dico io pochi ma buoni, sì perché gli abitanti “originali” sono circa una sessantina; se poi contiamo anche gli stranieri che hanno apprezzato il luogo allora arriviamo a settanta…
ovviamente le case sono più di quelle abitate, perché molti hanno qui una seconda casa per trascorrere le vacanze o i fine settimana.
abbattere?
Durante l’epoca fascista, il podestà di Calcata sfruttando una legge speciale per le località terremotate riuscì ad inserirela tra i paesi da risanare;
questo avrebbe provocato il trasferimento degli abitanti in un altro luogo, quindi in case non rischiose e successivamente Calcata stessa sarebbe stata abbatuta.
Per fortuna però, negli anni novanta del secolo scorso, Calcata è stata salvata dall’essere abbattuta grazie all’intervento di un decreto legge… però gli abitanti oramai se ne erano già andati e quelli rimasti, come dicevo sono circa una sessantina.
i suoi Santi Patroni
e la nuova chiesa
Calcata, benché piccola e poco abitata, ma molto visitata, vanta due Santi Patroni: Cornelio e Cipriano;
questi due santi vengono ricordati e venerati nel mese di settembre e la città si veste a festa.
Nel 2009 in loro onore è stata eretta anche una nuova chiesa al posto della vecchia dichiarata inagibile; infatti nell’attesa della nuova costruzione i fedeli si riunivano in un capannone adibito per la santa Messa;
finché poi l’architetto Portoghesi realizzò la nuova chiesa.
Calcata è uno di quei paesini che meritano di esser riscoperti, così come l’intera Tuscia, perchè offre molto ai viaggiatori (camperisti e non) e perchè fa parte di quell’Italia minore che tanto minore non è.
Hai ragione Inguaribile,
è proprio vero, purtroppo alcuni borghi vengono un po’ dimenticati per andare a cercare fuori Italia rarità;
quando poi vengono riscoperti ci si rende conto che abbiamo noi stessi rarità da non sottovalutare affatto.
Grazie per il tuo commento e già che ci sei buon giro!
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