Con questa citazione di Luigi I di Baviera iniziamo a parlare di Cefalù, cittadina siciliana affacciata sul mare limpido blu:
Ti chiami il Capo, o Cefalù, e dalla riva paradisiaca
ti protendi bramoso entro il mare infinito.
[Luigi I di Baviera]
un po’ di storia
Le origini di Cefalù non sono così piccole né recenti possiamo dire, ma risalgono all’epoca preistorica le cui testimonianze sono visibili in due grotte situate su un lato del promontorio dove sorge la cittadina.
Addirittura un insediamento di tipo megalitico sembra risalire la cinta muraria, quindi parliamo del quinto secolo avanti Cristo, che costeggia il centro storico; altra testimonianza è data dal Tempio di Diana, dove è presente anche una cisterna più antica.
perché questo nome?
Qui abbiamo varie teorie che passano dai Greci che chiamarono questo territorio, pensando al promontorio dove si trova, Κεφαλοίδιον (Kefaloidion), dal greco kefa o kefalé, cioè “testa, capo”; ma altra teoria invece indica che il nome può derivare dall’aramaico simile al fenicio Kephas, ossia “pietra, roccia” e sempre comunque riferito al promontorio.
Infine la conquista da parte dei Siracusani prima e dei Romani dopo stabilì il nome latino di Cephaloedium, ma oltre al nome la città di Cefalù guadagnò anche una struttura urbanistica regolare con la costruzione di strade.
il trasferimento dalla rocca alla pianura
L’abitare nei pressi della rocca però non era più molto comodo, tant’è che durante il periodo bizantino avviene un trasferimento verso la pianura lasciando in cima alcune opere murarie tra cui un edificio religioso.
La fondazione sulla costa avviene in maniera definitiva agli inizi dell’anno mille dai Normanni capitanati da Ruggero I e poi Ruggero II, i quali iniziarono le costruzioni di parecchi monumenti che possiamo tutt’oggi visitare perché ancora in piedi:
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La chiesa di San Giorgio
Non tutti visitano questa chiesa che a Cefalù tutti chiamano Badiola, ma che per i locali è molto importante.
Importante perché è nata grazie ad una preghiera di re Ruggero II, il quale durante il suo ritorno verso la Sicilia, fu travolto da una tempesta in alto mare e pregando chiese aiuto a Dio offrendo in cambio la costruzione di una chiesa; questi per fargli capire il suo aiuto mandò San Giorgio tra le nubi e accompagnò la sua flotta fino a riva.
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Il lavatoio medioevale
Un bell’esempio di storia è proprio il lavatoio che tutti conoscono come Lavatoio Medioevale e si trova nel Palazzo Martino; inizialmente era situato più avanti ma verso la metà del millecinquecento trovò la sua definitiva sistemazione più interna rispetto alle mura ricoprendo anche il fiume che scorreva sotto la città.
Circa trent’anni fa sono stati eseguiti vari lavori di restauro e la sua visita ora è più agevole e mostra quindi, dove le donne di un tempo usavano andare a lavare i panni.
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Il Duomo di Cefalù
Costruito come già detto agli inizi del millecento pian piano al suo interno furono realizzati vari mosaici e trovarono posto anche dei sarcofagi che Ruggero II aveva destinato per se stesso e sua moglie. Il Duomo di Cefalù divenne ufficialmente luogo sacro un po’ di tempo dopo.
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Il chiostro del Duomo
Inutile dire che ogni luogo che si chiami Chiostro merita uno sguardo, silenzioso, ma pur sempre una visita è di rigore tra quegli spazi è splendido passeggiare e meditare.
Anche per voi?
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Il Palazzo Maria
Guardando il Duomo troviamo sulla destra il Palazzo Maria che un tempo era la sede del Palazzo Comunale; modificato negli anni, diventò di proprietà della famiglia Maria, poi dei baroni di Alburquia verso la metà del millecinquecento per diventare poi un convitto e infine ora è un palazzo con abitazioni private.
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L’Osterio Magno
Ogni re ha la sua Domus Regia e qui a Cefalù il nostro Ruggero II aveva proprio l’Osterio Magno, di fronte invece vi era l’Osterio Piccolo che non esiste più.
In seguito passò di proprietà in proprietà finché arrivò ai frati domenicani che concessero ad altri la suddivisione in abitazioni, botteghe varie e addirittura in carcere.
il mare a Cefalù
Impossibile tacere del mare qui a Cefalù come in ogni angolo di questa splendid isola di Sicilia.
Siamo in un’isola e il mare non può non essere blu.
La spiaggia più famosa è proprio il Lido Cefalù che costeggia il lungomare, fatta di sabbia dorata e fine si estende per un paio di chilometri fino a Porto Vecchio che è uno dei luoghi dove si gode di un gran bel panorama, soprattutto verso l’ora del tramonto.
infine… anche la sosta
Ecco, proprio infine ma non per dire che finisce qui, vi è arrivata la voglia di Sicilia? E questa è solo una piccola parte, ma se così è ovunque… bisognerebbe partire subito.
Per raggiungere Cefalù la sosta è stata in un’area sul mare in località Campofelice di Roccella (Baia del Sole 55 e se andrete, ditegli chi ve l’ha consigliata portandogli un saluto) a pochi chilometri dalla cittadina e in posizione tranquilla, comoda, con personale ultra simpatico e direttamente sulla spiaggia.
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