CLEAN UP: puliamo l’ambiente, perché nell’ambiente ci viviamo, è il nostro mondo e non dobbiamo dimenticarlo mai, vivere nel rispetto ambientale è rispettare noi stessi.
Un vecchio proverbio recita: “la pulizia sta bene ovunque tranne in tasca”, e forti di queste parole in molti ci si è armati di sacchetti e guanti per fare un bel po’ di pulizia al Monumento naturale Palude di Torre Flavia, molto vicina a Ladispoli.
Chi non sa di dove e di cosa si stia parlando, ecco qua:
Si tratta di un’oasi naturale, riservata e protetta composta in larga misura proprio da una palude, un luogo che va salvaguardato e rispettato;
la forma di questa zona è pianeggiante e deve le sue acque ad alcune depressioni causate sopra il livello del mare che permettono quindi gli allagamenti periodici;
ma oltre ciò la presenza degli stagni è possibile grazie ad una falda sotterranea che non riesce ad arrivare al mare a causa di alcuni terreni sovrastanti, se non in pieno inverno e solo quando le piogge diventano intense.
Nel corso degli anni il litorale si è modificato e con esso anche la zona paludosa, tant’è che la presente Torre Flavia da cui l’area prende il nome era, un tempo, molto più indietro mentre oggi si può dire di essere quasi a picco sul mare;
ma perché questa zona è protetta e ne è stato fatto un “monumento”?
Nelle zone paludose vivono numerose specie animali e vegetali che sono costrette ad allontanarsi da altre zone cementificate, soprattutto molto specie di uccelli migratori si trovano qui in sosta lungo i loro spostamenti;
non di rado infatti si può assistere a spettacolari voli di aironi e fenicotteri e addirittura quest’anno anche le tartarughe hanno deciso di deporre qui le loro uova.
Non solo volatili
Oltre alla fauna “del cielo” possiamo incontrare anche alcuni mammiferi come le volpi comuni, i ricci o le talpe che insieme alle nutrie fanno compagnia alle donnole ed agli istrici;
spesso poi la sera il canto delle raganelle accompagna le passeggiate delle tartarughe e delle lucertole muraiole oltre che delle bisce ed anguille;
la flora è molto vasta e spazia dalla camomilla marittima al ravastrello, passando per l’euphorbia e gli astri che quando sono in fiore sono un incanto ed uno spettacolo di colori.
Naturalmente non si può entrare in ogni sentiero, ma si deve rispettare il percorso obbligato e segnalato, ma ahinoi, alcuni irrispettosi violano tutto ciò e spesso avviene che l’uomo lasci alcuni residui e tracce del suo passaggio;
a tutto ciò armati di santa pazienza ogni tanto e soprattutto in primavera, sotto lo sguardo vigile delle Guardie Zoofile e del WWF si procede ad una buona pulizia di quanto possibile.
I ringraziamenti vanno all’organizzazione di tutto ciò, nella persona del Consigliere delegato all’ambiente locale, ed alla disponibilità dei presenti, che volontariamente ed armati di guanti e sacchetti hanno provveduto a far tornare in ordine lo spazio dell’oasi naturale.
Sperando che tutto questo possa far riflettere, ecco alcune foto del lavoro svolto.
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