Vi è mai capitato di pensare e di aver voglia di non fare nulla, ma solo di andare in giro per città?
Ecco, oggi è proprio quello che faremo: andremo in giro per città, quali siano non importa, andremo in giro per città.

Da dove cominciamo?

La cosa migliore da fare per visitare una città d’arte è quella di fare un “piano di giro” come lo chiamo io oppure un “giro intelligente“, stabilito quello si può passare al piano pratico;
sembra che stia parlando strano vero? No, è semplice.
Cos’è un “piano di giro” ora lo spiego. In ogni città d’arte troviamo vari siti da visitare e da andare a conoscere, poiché non sempre si può pensare di parcheggiare il proprio mezzo nei pressi del sito da vedere, ci si deve munire di biglietti bus e metro, una piantina dei mezzi pubblici e una della città stessa.

la piantina della città,

Una volta arrivati in città e lasciato il nostro mezzo al sicuro, iniziamo con l’acquistare la piantina cittadina di cui parlavo poc’anzi.
La modernità ha fatto sì che le piantine cartacee fossero surclassate da quelle nei telefoni, anzi, per meglio dire dalle maps degli smartphone che sono sempre aggiornate e difficilmente si dimenticano perché parte integrante di noi stessi ( 🙂 ), ma io preferisco ancora portarmi in tasca la classica piantina di carta, quella dove ci si può scrivere e commentare, anche di Roma che è la mia città.

Una volta reperita la piantina della città, ci conviene segnare i punti di interesse ed in base a questi potremo tracciare il nostro percorso di visita e regolarci anche come spostarci con i mezzi di trasporto.

la piantina dei trasporti

Sapendo dove andare e dopo aver segnato i luoghi da raggiungere, sappiamo anche quali mezzi pubblici arrivano diretti o meno;
quindi io di solito mi preparo il “piano di giro” sperando di fare un giro intelligente: anziché fare un percorso zi-zag preferisco che sia un itinerario lineare o almeno logico: un giro intelligente per l’appunto!
A volte però, può anche capitare che già dopo il secondo giorno di visita, non sia più necessaria alcuna piantina né la famosa maps, perché si riesce ad orientarsi bene, non tutti e non sempre, ma spesso accade.

e andiamo!

Le città d’arte che ho visitato non sono molte, ma di ognuna ho conservato la piantina dei trasporti e della città stessa, per ricordo, anche se tutte scritte sono comunque parte di quel viaggio fatto;
ricordo ancora la prima volta che visitai Parigi quanto mi sentivo persa in quella città luminosa e diversa dalla mia, frenetica anche di più e che poi però, a metà pomeriggio rallentava, sì, rallentava e la gente si radunava nei bistrot a parlare, per stare insieme… e la mia piantina del Metro era mia compagna da mattina a sera, finché poi dal secondo giorno non mi servì più, tanto ero diventata cittadina parigina anch’io. 🙂

Stessa cosa quando andai a Praga, la mia piantina fedele era con me; qui l’adattamento fu diverso, perché parlando meno l’inglese mi trovai costretta ad usare per forza la piantina sì, ma anche il dizionarietto; per poi scoprire che molti comprendevano anche l’italiano e quindi mi resero la vita più semplice; ma la mia piantina dei tram era con me fedele e sempre in tasca; solo il terzo giorno non ne ebbi più bisogno 🙂
avevo scoperto quasi tutti i tram e solo una sera per sbaglio presi un tram che mi portò dalla parte opposta… alla fine della città e dove nulla era ripartiva per riportarmi al punto di partenza: gambe in spalla e via seguendo il binario che mi aveva fatta arrivare fin lì.

Infine arrivai a Berlino, ecco, anche se questo viaggio non l’ho ancora descritto, fu un bel viaggio; non semplice riguardo il parlare ( 🙁 ) e pertanto la mia piantina della città era sempre con me, così come la piantina dei trasporti; perché nessuna voglia avevo di perdermi, anche se in ogni città val la pena di perdersi per scoprire cose che nessuno ha mai ancora raccontato; certo che è difficile comunque perdersi perché molto spesso noi italiani sappiamo farci capire e riusciamo a spiegarci, ma ricordo che proprio per merito della mia piantina, in un momento di “panico” ritrovai la strada per tornare indietro e via verso il punto di partenza. 🙂

Visitiamo

Quello che io chiamo “fare un giro intelligente” è semplicemente per non perdere nemmeno un minuto ed a rendere ogni giornata piena di interesse, ma anche per evitare di dimenticare qualche visita;
con la nostra piantina in tasca o nel cellulare sapremo trovare ogni museo, galleria o monumento e raggiungerlo al più presto.
Però… sì c’è un però in ogni cosa; se si dimentica di vedere qualcosa, se non possiamo visitare un museo o una galleria, un monumento, ebbene questo è un motivo per tornare in questa città.

e rientriamo

A fine giornata sarà la nostra stessa piantina che fedele ci riporterà al punto di partenza per poi ripartire il giorno seguente per un’altra visita in città, qualunque essa sia purché sia un “giro per città”!

Buon viaggio e ricordate sempre che

La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte.
(Omar Khayyam)