Si parla molto spesso e troppo, forse, di amicizia e sembra semplice essere amici; ma davvero essere Amici è difficile.
Eppure è accaduta una cosa quasi da non credere, tra persone amiche sì ma…, ora ve la racconto.Una città italiana, una città del Nord Italia, ma poteva essere del Sud come del Centro, avrebbe avuto lo stesso esito, perché non si misura con i luoghi l’essere Amici.
Accade che ci si ritrova senza lavoro, senza casa e senza nulla…, accade.
Quindi si decide di vivere in un camper, per necessità?
Sì ma anche per scelta necessaria.
Non farò i nomi per rispetto, mi limiterò a raccontare quello che è accaduto e come si sia risolto in breve tempo.
Dicevamo di essere in una città del Nord e viviamo in un camper; ci permettono di sostare nel cortile di alcuni edifici comunali e noi ci stiamo.
Meglio che dormire all’aperto e chissà in balia di chi e di cosa… sta bene così.
Accade che un corto circuito ci infiamma la nostra “casa”, irreparabilmente prende fuoco e si distrugge: impotenti restiamo a guardare ed a piangere, disperati.
La disperazione gioca brutti scherzi, lo sappiamo tutti; meglio evitare di pensare a brutte cose, ma cercare di rimboccarsi le maniche è l’unica cosa da fare.
Sì ma come? Se manca il lavoro, manca tutto. Non ci sono risorse per nulla più.
Ci vorrebbe un’idea, un aiuto, una mano… ma chi potrebbe riuscire a dare una mano così grande?
Seppur usato un altro camper ha un costo, seppur simbolico ha un costo.
E non abbiamo un lavoro. Nulla.
Se ne parla in giro, se ne scrive in internet, finché la notizia arriva su un social network.
Proprio qui arriva un’idea.
Un’idea!
Accade che in un gruppo sul social network arriva un’idea, una semplice idea che sembra poter risolvere la situazione.
E se facessimo una colletta? dice, anzi scrive qualcuno.
5 x 3200 = 16000 scrivo io.
Perfetto rispondono…
Inizia il tam tam silenzioso dei versamenti, si allunga lo scontrino del conto corrente, la cifra si fa man mano più elevata e a fine giornata ecco che sembra quasi esser giunti alla somma necessaria.
Si va a dormire soddisfatti.
La mattina dopo si scopre che la cifra è stata raggiunta, ma non solo!
Una famiglia che apprende la notizia porta un camper, un camper che non usa più e lo dona, ad un prezzo più che simbolico a lui che esterrefatto si commuove.
La colletta prosegue, ora è davvero avanti.
Vengono i brividi, lo so, eppure è avvenuto tutto questo.
Tutto questo in un mondo di poca socializzazione; in un mondo tecnologico dove spesso non si sa chi vive nell’appartamento di fianco al nostro.
Bellissimo, incredibilmente bellissimo!
Franco, così si chiama, avrà nuovamente dove dormire e dove abitare grazie ad una famiglia fin troppo sensibile;
con la somma raccolta potrà riempire di nuovo il suo armadio e la sua dispensa;
chissà se il Comune si muoverà a compassione e offrirà un alloggio migliore?
Noi l’esempio lo abbiamo dato…
Amici senza conoscerci, altro che amici: Amici!
Grazie Catia!!
Bellissime parole!!!
Bellissime parole.
Le parole scritte con il cuore, vengono così… spontanee.
A te grazie per aver letto e commentato, qui. 😉