Roma: siamo nel Rione Pigna, Piazza della Rotonda ed entriamo nel Pantheon .
che significa Pantheon?
In greco antico Pantheon vuol dire “tempio di tutti gli dei” e nel latino classico lo si scrive Pantheum
cos’è e da quando è qui
Stiamo parlando quindi di un tempio dedicato a tutti gli dei ed è qui dall’anno 27 avanti Cristo, quando Marco Vipsanio Agrippa, amico e altro di Augusto lo fece costruire.
Però è anche vero che la sua forma fu decisa da Adriano successivamente nel primo centenario dopo Cristo, rendendolo più grande e costruendo una piazza proprio di fronte al tempio stesso.
Questo busto in marmo che riprende Marco Vipsanio Agrippa si trova a Parigi nel museo del Louvre,
per la foto ringraziamo Di Marie-Lan Nguyen
sempre perfetto? No.
Nel tempo il Pantheon fu abbandonato e conseguentemente saccheggiato dai barbari, finché intorno al seicento, dopo Cristo, fu donato all’allora papa Bonifacio IV che consacrò e dedicò il tempio a Santa Maria ad Martyres, in modo da far smettere le incursioni barbare al suo interno.
Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini
Durante il pontificato di Urbano VIII Barberini il Pantheon venne spogliato di alcuni rivestimenti di bronzo per permettere la costruzione del baldacchino nella Basilica di San Pietro e per fabbricare dei cannoni per Castel S. Angelo.
E questa frase, rimasta famosa nei romani grazie alla statua parlante Pasquino (poi ne parleremo), sta proprio a significare che “quel che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini”, beh… come contraddirla?
nascono i campanili
Nello stesso periodo delle spoliazioni il Pantheon viene corredato di due campanili, che data dalla loro posizione ai lati del frontone, i romani iniziarono a chiamarli “orecchie d’asino” a dimostrazione di poco gradimento; ma poi rimossi con l’Unità d’Italia.
e diventa sacrario dei re
Dal 1870 il Pantheon è diventato il sacrario dei re d’Italia accogliendo al suo interno le spoglie di Vittorio Emanuele II, Umberto I e Margherita di Savoia.
Ma non solo re, qui troviamo anche altre tombe di artisti tra cui Raffaello Sanzio.
e riposo di Raffaello Sanzio
E sì, qui in una cappella riposa Raffaello Sanzio, anche se non sono sempre state lì sotto la Madonna del Sasso ma nei pressi del Tevere dove la sistemazione non era delle migliori; quindi fu spostato e deposto in una cappella nel Pantheon, proprio nel punto cardinale in cui batte l’ultimo raggio che il sole proietta nel Pantheon sul finire del giorno.
Quel che si legge sul sepolcro è riferito ad un discorso della natura che credeva di essere meno brava dell’artista e di morire quindi con lui:
Qui giace Raffaello, da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.
l’ingresso con le colonne
Il Pantheon è di forma cilindrica con un porticato di colonne che tengono il frontone su cui troneggia la scritta dedicata ad Agrippa fatta ricollocare da Adriano;
la sua cupola è più grande di quella della Basilica di San Pietro ed è bucata al centro.
perché la cupola del Pantheon è bucata?
Il foro centrale, alias oculo di quasi nove metri di diametro permette di far entrare la luce del sole e illuminare, nei diversi momenti della giornata, varie tombe e vari angoli.
Si dice che nel Pantheon non piova mai, ma non è esattamente così… ma si tratta del pavimento dotato di ventidue fori quasi invisibili che fanno sparire subito l’acqua non permettendole di ristagnare.
Altro motivo dell’oculo sulla cupola è la pioggia di petali rosa che avviene grazie ai Vigili del Fuoco ogni anno il giorno della Pentecoste concludendo così le celebrazioni del Corpus Domini.
l’ingresso e la visita
L’ingresso per visitare il Pantheon è gratuito solo per i cittadini romani, gli altri turisti ahimè da un po’ di tempo pagano il biglietto; ma val la pena entrare 😉
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