In Calabria non c’è solo il mare blu, c’è anche la storia, una parte di storia che ci ha preceduto e da cui arriviamo, e oggi nel Comune di Papasidero in provincia di Cosenza visitiamo la Grotta del Romito, andiamo!
Tra le montagne e colline del Parco del Pollino si nasconde una grotta, non tanto conosciuta e in verità nemmeno tanto facile da raggiungere, ma se si passa da Scalea e si seguono le indicazioni per Papasidero non è difficile. Non vi consiglio infatti di percorrere la strada fatta da me, proveniente da Cirella perché poi diventa complicato, meglio passare da Scalea 😉
cos’è
La Grotta del Romito è un luogo che risale all’era Paleolitica superiore al cui interno sono state trovate prove antiche di arte preistorica italiana; ma possiamo anche dire che trattasi di testimonianze molto importanti a livello europeo.
dov’è?
La Grotta si trova in località Nuppolara del Comune di Papasidero in provincia di Cosenza, facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni proprio verso questo Comune, attraversando la montagna; io l’ho potuto visitare grazie al consiglio di Francesco Viscito, titolare dell’area camper Cirella.
il museo archeologico: l’antiquarium
Ancor prima di entrare nella grotta, si è invitati a visitare l’Antiquarium dove sono esposte varie produzioni dell’epoca che stiamo per vivere, dai calchi delle sepolture a varie incisioni d’arte; inoltre troviamo vari pannelli esplicativi della storia e delle ricerche effettuate nella grotta stessa.
e le capanne: l’archeodromo
Incamminandosi lungo il sentiero che porta alla Grotta del Romito incontriamo una capanna, questa come le altre che vedremo all’uscita sono riproduzioni fedeli di alcune abitazioni del periodo paleolitico usate in alternativa alla grotta.
grotta e riparo
E sì perché la grotta era anche un riparo del Romito.
Anche se attualmente questi due ambienti sono divisi, un tempo erano tutt’uno; l’unione è avvenuta per mezzo di un muro quando la caverna venne usata come un romitorio. Al tempo dell’epoca paleolitica si trattava di un solo spazio abitativo.
nel Canyon
Troviamo la grotta situata in un canyon, abbastanza stretto che era proprio ad uso di riparo e protezione, anche a causa della presenza del vicino fiume Lao;
quest’ultimo a volte poteva straripare ed ecco che la grotta serviva da riparo.
Lo stesso fiume Lao che a volte poteva diventare pericoloso, veniva utilizzato quale mezzo di comunicazione per trasportare alimenti.
Romito: questo sconosciuto
Chi era davvero questo Romito, a noi sconosciuto finché non rinvenuto?
Il Romito era un individuo che ci ha preceduti nella storia, vissuto per circa venti anni, quindi deceduto molto giovane.
Il suo ritrovamento è avvenuto dentro una fossa abbastanza profonda e stretta, richiusa con varie pietre in maniera ordinata e sovrapposte per circa tre strati.
Il ritrovamento ha fatto vedere che il Romito era stato sepolto con le mani incrociate sul pube ma senza elementi di corredo.
la scoperta
La Grotta del Romito è venuta alla luce grazie agli studi del professor Paolo Graziosi dell’Università di Firenze, all’inizio degli anni sessanta del secolo scorso durante alcuni suoi scavi si rese conto che lì in quella zona vi era una zona archeologica molto spessa, ma chissà se immaginava cosa avrebbe trovato?
le incisioni
All’esterno della caverna riuscì a portare alla luce un grande masso, ancora lì localizzato con un “disegno”, un graffito raffigurante un toro: il famoso Bos Primigenius ovvio che non si tratta propriamente di un disegno ma di una incisione e anche ben fatta, se consideriamo l’epoca in cui venne realizzata e che sembra avere almeno dodicimila anni.
e le sepolture
Nell’Antiquarium ci sono due sepolture di abitanti dell’epoca: Romito 7 e 8, mentre nell’ingresso della grotta e vicino alla grande pietra incisa vennero rinvenute due sepolture con due defunti, di cui ora sono visibili i calchi in copia perfetta che troviamo nel video.
Come è facile vedere, anche dai calchi, le stature sono molto più piccole di quelle nostre attuali.
visitare o no?
Sì vale sempre la pena andare in visita in questi luoghi della nostra storia, del nostro passato, è sempre interessante sapere e scoprire da dove arriviamo; inoltre qui nella Grotta del Romito la guida è molto preparata e risponde al nome di Dr. Patrizia Greca che ho avuto il piacere di conoscere personalmente e che ovviamente ringrazio per le spiegazioni e per aver risposto anche alle mie domande curiose.
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