Se inizialmente era solo un piccolo villaggio di pescatori, nel tempo Praia a mare si è trasformata in una graziosa cittadina turistica, accogliente e adatta al soggiorno.
origini
Praia o anche Praja è la prima località di mare e molto turistica che si incontra in Calabria venendo da Nord, il suo nome si narra potrebbe derivare da Plaga Sclavorum (Spiaggia degli Schiavoni) in memoria dei vari traffici sul Tirreno di merci e schiavi;
oppure potrebbe derivare da Plaga Slavorum (Spiaggia degli Slavoni) per la presenza nel luogo di una colonia slava.
Quale sarà la vera origine del nome non si sa, ma poco importa, quel che conta è visitarla e sostare.
un po’ di storia
A questo comune sono state unite altre due frazioni attigue e l’isola dirimpetto, l’Isola di Dino che è la più grande delle due isole calabresi, l’altra è Cirella che si trova di fronte a Diamante, altra meravigliosa località calabrese che ho nel cuore.
Ed eccola qui l’Isola di Dino, al tramonto è davvero un incanto:
Avremmo voluto fermarci solo due giorni e invece sono diventati quattro: tutta colpa del bellissimo mare e della scoperta dell’Arco Magno che vedremo dopo.
oltre il mare, la città.
Il paesaggio non si ferma alla spiaggia, tutta la cittadina che vive di turismo è da visitare e conoscere, dal lungomare che è molto ampio e comprende una pista ciclabile degna di complimenti, negozi di vario genere e ristoranti che sembra non essere a buon prezzo ma che invece si scoprono alla portata di ogni portafoglio.
Quello che consiglio a chi si sistema in spiaggia ben sdraiato per godere del sole e chi si tuffa per godere dell’azzurro mare, è di acquistare una borsetta impermeabile dove inserire il telefono e quanto di altro si deve preservare dalle onde improvvise… io ci ho rimesso un cellulare che seppur quasi datato, era comunque un buon telefono che ancora rimpiango.
Pazienza, nel pomeriggio sono andata al negozio del mio gestore telefonico e … il mare di Praia è stato perdonato.
l’isola
Parlavamo dell’isola, come non farne una bella circumnavigazione? ecco, credo che questa esperienza sia davvero bellina, poco costosa e interessante;
attorno all’Isola di Dino vi sono numerose grotte tra cui quella denominata Azzurra, i raggi del sole che entrando e si riflettono nel fondale bianco giocano con le onde e creano un bellissimo color azzurro intenso mai visto;
i pesci che poi verranno intorno all’imbarcazione per curiosare, saranno davvero meravigliosi da vedere e perché no? fotografare.
Lungo il tragitto ascoltiamo la storia dell’isola che narra di tempi andati, di pescatori che posero in onore di Maria la sua immagine a protezione dell’Isola stessa dagli attacchi dei pirati dell’epoca e che ancora veglia su tutti;
scoprendo che la natura si è divertita con la roccia, fa un effetto strano, infatti come si vede nella gallery, uno che a prima vista altri non è che un sasso se lo si osserva per bene si nota la forma di un’aquila a due teste.
Se la si lascia in pace, la natura sa sempre dare il meglio di sé.
l’Arco Magno,
Stiamo parlando di un arco naturale, il mare deve aver scavato la roccia e creatosi un passaggio ha formato quello che ora si chiama Arco Magno;
troviamo al suo interno una spiaggetta semi nascosta, sì dico semi perché attraverso una stradina abbastanza ripida vi si arriva, ma si deve fare moooolta attenzione
per non cadere nel vuoto o sui ciottoli da cui è formata, come in tutta la zona infatti non troviamo sabbia fine ma alcuni tratti sono proprio di ghiaia.
Parlavamo dell’Arco Magno, ebbene, lasciata Praia a mare e camminando verso Sud, sempre dalla spiaggia troviamo una roccia, una grande roccia con una scaletta che saliremo
per arrivare dalla parte opposta e potremo vedere la prima spiaggia più grande e più nota;
attraversando questa spiaggia, proprio in fondo sulla sinistra, troveremo un percorso abbastanza piccolo da seguire alternato da scalette naturali scavate nella roccia stessa
finché arriveremo sulla sommità e sotto di noi ecco che potremo vedere la spiaggia semi nascosta della grotta.
e la Grotta del Saraceno
La Grotta del Saraceno è una grotta non troppo ampia, circa una trentina di metri di spiaggia al cui interno si trova anche una sorgente d’acqua;
ma passata questa sull’altro lato si può vedere un altro arco formato nella roccia a cui è stato dato il nome di Arco di Enea ricordando proprio l’eroe di Troia che sembra venne a riparare da queste parti quando la sua città cadde sconfitta. Seguendo questa leggenda di Enea, nelle giornate di mare calmo sembra si possano sentire addirittura le sirene con i loro canti ammaliatori che incuranti delle onde nuotano tranquillamente attorno allo Scoglio dello Scorzone che si trova proprio di fronte all’Arco Magno.
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