Non si è mai sazi della Sicilia e questa ne è un’altra prova: Vinnicari o in “italiano” Vendicari.
dove siamo
L’isola di Vendicari o come meglio chiamata dai siciliani Vinnicari si trova vicina alle splendide Noto, Marzamemi (presto ne parleremo) e Pachino in provincia di Siracusa.
l’isola è ormai disabitata e fa parte della riserva naturale omonima ritenuta d’importanza internazionale dal 1984 dall’allora Ministro Pandolfi.
Un tempo assai lontano qui viveva il Rais, vi erano case di legno e in muratura, dove era uso alloggiare durante il periodo di attività della tonnara.
l’oasi
L’area protetta è molto ampia ed è divenuta riserva naturale protetta grazie alla presenza di acquitrini molto usati dagli uccelli migratori che qui sostano e riposano durante il loro viaggio, tant’è che nelle postazioni di osservazione vi sono giusti cartelli dove è richiesto il silenzio proprio per evitare di disturbare.
La storia di Vendicari non nasce dall’oasi naturale protetta
le varie età di Vinnicari
Se ogni luogo ha la sua storia più o meno antica qui si va molto lontano, possiamo parlare addirittura del quinto secolo avanti Cristo testimoniate dalla presenza di alcune cave di pietra utilizzate nell’antica città greca di Eloro per costruire monumenti e templi.
Proseguendo nel tempo possiamo dire che anche i Bizantini hanno lasciato un segno e infatti troviamo una Cuba, una chiesa dell’epoca; mentre nel medioevo fu costruita la Torre Sveva forse proprio da Pietro d’Aragona quando era duca di Noto.
Infine la tonnara è la parte più “giovane” e sembra essere stata costruita nel settecento, la cui funzionalità è stata resa semplice grazie alle saline presenti in loco.
vediamo un’età alla volta
- Un po’ distaccata dalle spiagge troviamo una latomia qui a Vendicari che era una cava di pietra, usata per la costruzione di manufatti e strade dagli antichi greci, ora è soltanto un rudere ma comunque ben rappresenta quello che è stata.
- La Cuba o Trigona bizantina si trova nella zona sud di Vendicari quella che oggi è chiamata Cittadella dei Maccari ed è attribuibile all’epoca citata grazie alla sua forma tradizionale quadrata con tre absidi; poco distante dalla chiesetta invece vi sono dei resti di abitazioni d’epoca e alcune catacombe, altra testimonianza di luogo abitato.
- La Torre Sveva è quella che subito è evidente per la posizione sulla spiaggia situata dopo la scogliera, ora non ha più la sua forma originale, diciamo che è alta la metà ma in uno dei lati è rimasta una finestra autentica; il suo uso era quello di proteggere le riserve alimentari.
E poi la Tonnara!
Ecco, se ancora difficilmente non si è rimasti affascinati da tutto quanto attorno qui a Vendicari, la Tonnara è la ciliegina sulla torta.
Qui ci sono le origini della pesca del tonno, addirittura origini che risalgono alla preistoria con le varie tecniche usate, che per quest’attività furono modificate nel tempo; e furono poi gli arabi ad iniziare e utilizzare il sistema delle reti fisse nelle varie camere.
La pesca del tonno qui è davvero storica e d è andata avanti fino all’arrivo degli alleati nella seconda guerra mondiale, lasciando lentamente che la costruzione andasse in rovina per il mancato utilizzo.
Ora quei ruderi sono stati restaurati e la Tonnara si può ammirare in tutta la sua bellezza, diventando il simbolo di Vendicari.
Come arrivare e come parcheggiare
Facile da raggiungere seguendo le indicazioni stradali, si può parcheggiare fuori da uno dei quattro ingressi:
– zona Eloro,
– zona Calamosche,
– vicino alla Torre Sveva
– e nei pressi della Cittadella dei Maccari.
Io sono entrata nella zona Eloro e a piedi ho percorso il sentiero al completo; vi assicuro che il costo del biglietto è davvero irrisorio e val la pena pagarlo per immergersi nella natura vera e silenziosa, perché qui davvero ho notato che il silenzio è rispettato 😉 .
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