Una passeggiata a Napoli nel Palazzo Reale, in quanti l’hanno fatta?
Probabile in tanti, ma con una guida speciale come abbiamo avuto, credo in pochi, andiamo!

dove e come 

Nella splendida Piazza del Plebiscito di Napoli ed esattamente di fronte alla Basilica di San Francesco di Paola con il suo ingresso principale troviamo Napoli nel Palazzo Reale, certo in una splendida posizione del centro storico, nulla da eccepire.
Naturalmente la sua ampiezza gli regala anche altri affacci e precisamente su altre due piazze importanti quali sono piazza Trieste e Trento oltre piazza del Municipio e via Acton; inerente a questo complesso troviamo anche il famoso teatro san Carlo e i giardini.

qualche carrozza a riposo

 

 

 

 

 

 

una casa speciale, reale

Certo che era una casa, il Palazzo Reale fu la “casa” storica dei vicerè di Spagna per un secolo e mezzo fino all’arrivo dei dominatori francesi capitanati da Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, ma in seguito la sua pace non giunse e ne prese possesso la famiglia dei Savoia finché fu proprio Vittorio Emanuele III a cederlo al demanio statale nel 1919.
Da allora possiamo dire che non vi abita più nessuno, ora infatti i vari appartamenti sono un polo museale (e che museo!) dove ha sede anche la biblioteca nazionale.

breve storia

Costruito nel milleseicento il Palazzo Reale vede la fine dei lavori nella metà del milleottocento grazie agli interventi di numerosi e famosi architetti del calibro di Fontana, Genovese e Vanvitelli.
Nonostante i vari lavori e restauri sembra che esista e conservata a Roma una pianta di come sarebbe dovuto essere il Palazzo Reale originariamente voluto dall’architetto De Rossi con un’idea molto vicina allo stile rinascimentale.

in 8 a guardia del Palazzo,

Osservando la facciata con l’ingresso principale si possono notare alcune statue, ognuna nella propria nicchia, rappresentanti gli otto regnanti che si sono succeduti proprio in questa “casa”, in questo Palazzo Reale.

  • Ruggero II della dinastia degli Altavilla, soprannominato il Normanno ma siciliano
  • Federico II di Svevia, portatore di innovazioni culturali e artistiche
  • Carlo I d’Angiò, figlio del re di Francia Luigi VIII
  • Alfonso V di Aragona, re di Napoli e capostipite del ramo aragonese partenopeo
  • Carlo V d’Asburgo, re di vari spazi europei a cui venne attribuita la famosa frase “nel suo regno non tramonta mai il sole” tanto era vasto
  • Carlo Sebastiano di Borbone, altro re di Napoli
  • Gioacchino Murat, nominato re di Napoli da Napoleone Bonaparte
  • Vittorio Emanuele II, la cui statua è la più grande ma anche la più chiacchierata dato che egli non fu re di Napoli in quanto in quel periodo il regno omonimo fu annesso all’Unità d’Italia.

ma in 4 se la ridono 

Ebbene se le statue come anzidetto sono otto e ognuna è di guardia al Palazzo Reale, è anche vero che quattro di loro fanno parte di una barzelletta che in pochi conoscono, ma noi grazie ad un Fan che ci ha accompagnati abbiamo saputo.
Sembra che davanti ad una pozzanghera si sia svolta questa simpatica scenetta:

 

 

Carlo V d’Asburgo chiede ad alta voce:
“Chi ha fatto pipì per terra?”

 

 

 


Carlo III
risponde sorpreso:
“Io non ne so niente”

 

 

 

 

ma Murat convinto asserisce:
“Sono stato io e allora?”

 

 

 

 

 

e Vittorio Emanuele II conclude:
“Eviriamolo!”

 

Ovviamente nulla di vero ma se si osserva per bene la mimica delle statue in questione, con un po’ di fantasia tutto può sembrare vero.

e due statue equestri:
addirittura “burlone”

Vi sono due figure a cavallo che guardano il Palazzo Reale dando le spalle alla Basilica di San Francesco di Paola e si racconta che si prendano gioco di chi vuol attraversare la piazza perché non riuscirà a farlo in maniera retta con gli occhi bendati. 
perché burlone?
Ecco, è questa una bella domanda.
Due statue benché equestri sono pur sempre statue: quindi ferme e non riescono davvero a burlarsi di alcuno; eppure da sempre sembra che a causa loro non si riesca ad attraversare la piazza bendati.
In verità la colpa non è la loro ma è da attribuirsi ad una “maledizione” data dall’allora Regina Margherita; ella infatti concedeva la grazia ai suoi prigionieri in grado di attraversare la piazza con gli occhi bendati: nessuno.
Questa impresa purtroppo non riesce ancora adesso, e se vi provate sicuramente vi troverete in uno dei due lati della piazza… senza motivo.
Provate 😉

tornando seri visitiamo gli appartamenti

E sì perché come ogni palazzo, anche il Palazzo Reale è composto da vari appartamenti a cui si arriva attraversando il Cortile d’Onore del Palazzo stesso; in questo luogo troviamo vari trofei militari e vari bassorilievi dove al centro regna lo stemma dei Savoia.
Salendo sullo Scalone si arriva ad una loggia su cui si aprono varie stanze oltre al Teatro di Corte ed alla Cappella Reale; perdersi in queste sale è abbastanza facile, non perché ci si trovi in un labirinto ma per la bellezza in cui si viene avvolti, per tacer del teatro; quando poi si arriva al salone principale possiamo vedere il grande orologio di bronzo dove vi è Atlante che sorregge il globo mentre nella Cappella dedicata all’Assunta, di cui l’affresco al soffitto, vi è un altare maggiore finemente decorato di pietre dure. Insomma… tutto da vedere e sognare.

e il giardino pensile

Certo che girare Napoli non basta mai e nel Palazzo Reale non stanca mai, se non soltanto fisicamente tanto è immenso, ma alla fine si deve pur concludere il giro e quale luogo meglio del giardino pensile a conclusione del tour?
Sapere che il giardino pensile sia stato riaperto poco prima della visita fatta con alcuni Fan rese felici tutti quel giorno e quindi decidemmo di uscire a godere del panorama e non solo.
Il primo impatto è spettacolare, ma andiamo per gradi (o almeno tentiamo).
Questo spazio all’aperto era definito il Giardino del Belvedere e creato in un terrazzo affacciato sul mare verso la metà del milleseicento e portato a termine dal Borbone quasi un secolo dopo.
Nel giardino pensile troviamo una balaustra con busti e vasi molto grandi pieni di fiori, varie aiuole rettangolari coperte da un pergolato e al centro vi è un tondo con alcune panche di marmo, ma la bellezza è data dalle numerose piante di agrumi, di rose e dal panorama che si gode con l’affaccio sul golfo.

Sempre bella questa città che merita più di una visita, come ogni città d’arte italiana. Se andate fatemi sapere se vi è piaciuto, ma sicuramente la risposta sarà positiva e per la sosta trovate il tutto nella sezione “dove ci fermiamo“.